lunedì 18 ottobre 2010

Quel che dovrebbe far riflettere (Contro in Formazione)

In che mondo vive il popolo italiano?

Noi del Sodalizio di Thule ce lo siamo chiesti da sempre, ed abbiamo voluto superare una diffusa pigrizia mentale, un po’ per vocazione, un po’ per senso di libertà, che impone un comodo schema esistenziale, secondo cui “tutto gira intorno a noi”.

L’Italia dovrebbe rappresentare un elemento importante nel panorama mondiale, o meglio, così ci viene spacciato questo condizionale, da noi qui utilizzato, come un sedicente dato di fatto. Ma è realmente così? Siamo noi, nazione Italia, Stato italiano, importanti per gli altri soggetti internazionali?

Dovremmo avere un riscontro a queste domande, attraverso i media presenti nel nostro quotidiano.

Invece troviamo nel panorama informativo una presenza ingombrante del superfluo, del pettegolezzo, del sensazionalismo di cronaca rosa e nera, mentre c’è poco di quel che sta realmente incidendo su questo primo decennio di secolo, e che condizionerà il nostro futuro prossimo.

Colpa di chi ci governa? Forse.

Ma se la classe politica si perde dietro a inutili quisquilie, i media seguono a ruota tale malvezzo. Anzi, speso son proprio i mezzi d’informazione, teoricamente il “cane da guardia” della democrazia e della consapevolezza popolare, ad incentivare questa deformazione della realtà.

Se l’intento pedagogico della comunicazione di notizie, è quello di rendere partecipi le masse ai processi storici contemporanei, in Italia siamo decisamente fuori strada.

Cosa può esserci d’importante nel sapere quanti simboli padani ci sono in una scuola di provincia, o se è giusto mettere una bandiera con falce e martello in un’altra?

In che misura muta la nostra esistenza conoscere i dettagli macabri di un omicidio?

O le discussioni infinite sui tafferugli avvenuti durante una partita di calcio?

L’informazione, se vuol raggiungere intenti pedagogici, dovrebbe sintetizzare e rendere comprensibili i rischi di un euro troppo forte sul dollaro, che di questo passo sfiancherà le ultime voci positive della nostra economia, quelle provenienti dall’export.

Viviamo nel pieno di una crisi economica, e forse sarebbe più opportuno avere dettagli a riguardo di tale argomento, visto che il pettegolezzo su mezze tacche televisive non giova certo alle finanze di una famiglia media italiana.

Si stanno svolgendo le presidenziali in Brasile, una nazione che diventerà molto presto una super potenza a nostre spese. Eppure la maggior parte dei nostri connazionali pensa ancora che l’uomo più importante del pianeta sia quello che ha preso in affitto la Casa Bianca.

A chi giova tutto questo?

Temiamo di sapere già la risposta, e le motivazioni che stanno alla base di un siffatto stato di cose.

Virgilio scriveva due mila anni fa:

“Felix qui potuit rerum cognoscere causas”*

Frase che dovrebbe essere divisa araldica dell’informazione, ma che in Italia sembra più che altro una debole manifestazione d’intenti.

http://wordpress.thule-italia.net/?p=3271

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