mercoledì 15 dicembre 2010

Prosegue la danza macabra (Contro In Formazione)

Berlusconi incassa la fiducia di Senato e Camera, riferisce a Napolitano, chiude con Fini e apre all’Udc (...)


Speravamo nella fine di una farsa, invece lo spettacolo sembra continuare purtroppo, accentuando tutti i suoi lati più deleteri, ed i nefasti effetti sul futuro prossimo d’Italia.
Quanto durerà? (...)


fonte: http://wordpress.thule-italia.net/?p=3605
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Presentazione ultimo libro dell' Associazione Culturale Thule Italia - Milano

martedì 14 dicembre 2010

Trenitalia - previsti nuovi tagli

Come se i continui ritardi, l'aumento costante del prezzo dei biglietti e le carrozze sempre più sporche e datate non bastasse, ecco l'annuncio della probabile soppressione di treni a lunga percorrenza!

http://www.repubblica.it/cronaca/2010/12/14/news/pendolari-10166121/


lunedì 13 dicembre 2010

Nuova stagione per l'Ice Hotel!

L'Ice Hotel, l'albergo interamente di ghiaccio, riapre i battenti per la stagione 2010 - 2011:

http://ansa.it/web/notizie/canali/inviaggio/idee/2010/12/10/visualizza_new.html_1671551569.html?idPhoto=2

venerdì 10 dicembre 2010

Parlando di "politicamente corretto" (Volkstaat.it)

 Tratto da: http://www.volkstaat.it/
http://www.volkstaat.it/index.php?option=com_content&view=article&id=696%3Ala-dottrina-del-politicamente-corretto&catid=48%3Acapitalismo-comunismo&Itemid=66


Parlando di nazione Boera, così come di patriottismo e libertà, su questo sito si affrontano tutti gli argomenti con uno spirito che contrasta con l’ideologia capitalista-comunista imperante del “politicamente corretto”.
Il testo che segue – tradotto da Gian Franco Spotti - propone pezzi di un articolo di William S. Lind, della Free Congress Foundation, “Svelate le radici marxiste del politicamente corretto”, che analizza tale dottrina-strumento.

Il politicamente corretto non è altro che AIDS intellettuale. Ogni cosa che tocca, la contagia e poi la uccide. Nei campus dei college […] esso ha ridotto la libertà di espressione, alterato le valutazioni referenziarie, politicizzato le selezioni e sostituito l’integrità intellettuale con slogan insulsi.
A scuola, classe dopo classe, i docenti trasmettono discorsi ideologicamente vuoti e ampollosi che gli studenti sono costretti a rigurgitare per avere un voto. Questi luoghi, e sono tanti, non sono più università ma tante piccole Coree del Nord coperte da un velo di snob.
Che cos’è allora il Politicamente Corretto?
Le persone “politicamente corrette” nei campus universitari, a dire il vero, non vogliono che voi conosciate la risposta a questa domanda.
Perché? Perché il politicamente corretto non è altro che marxismo tradotto da termini economici in termini culturali.
Le analogie sono ovvie. Per prima cosa sia il marxismo economico classico che il marxismo culturale, cioè il politicamente corretto, sono ideologie totalitarie. Entrambi insistono su “verità” che sono contrarie alla natura e all’esperienza umana.
Contrariamente al marxismo economico, non ci sono cose come “società senza classi” […]. Contrariamente al politicamente corretto, uomini e donne sono diversi, come lo sono i loro ruoli nella società; le razze e i gruppi etnici hanno specifiche caratteristiche e l’omosessualità è anormale. Siccome il solo modo nel quale la gente accetterà le “verità” degli ideologi è se vi saranno costretti, essi vi saranno obbligati dalla piena azione di potere dello stato se i marxisti dei due schieramenti lo controlleranno.
La seconda analogia è che sia il marxismo classico che il marxismo culturale hanno spiegazioni da singolo fattore nella storia. Il marxismo classico sostiene che tutta la storia è stata determinata dalla proprietà dei mezzi di produzione. I marxisti culturali del politicamente corretto dicono che la storia è definita da quei gruppi, identificati per sesso, razza e normalità o anormalità sessuale, che hanno il potere sugli altri gruppi.
La terza analogia è che entrambi i tipi di marxismo definiscono alcuni gruppi come buoni e altri come cattivi a priori, senza considerazione per l’effettivo comportamento degli individui.
Così il marxismo economico definì operai e contadini come buoni e quelli appartenenti alla classe media come cattivi.
Il marxismo culturale definisce i neri, gli ispanici, le femministe, gli omosessuali e alcune altre minoranze come buoni mentre i bianchi sono i cattivi.
Il politicamente corretto non riconosce l’esistenza di donne non femministe e considera i neri che rifiutano questa ideologia come bianchi.
La quarta analogia sta nei mezzi: esproprio. […] I marxisti culturali, nei campus universitari e nei governi, impongono penali sull’uomo bianco e danno privilegi ai gruppi di loro favore. L’Azione Affermativa [insieme di leggi che favoriscono i non-bianchi, ndr] è un esempio di questo tipo di esproprio.
Alla fine entrambi i tipi di marxismo impiegano un metodo garantito di analisi per mostrare la correttezza della loro ideologia in ogni situazione. Per i marxisti classici il metodo e l’economia marxista. Per i marxisti culturali il metodo è linguistico: decostruzione.
La decostruzione per prima cosa rimuove ogni significato dai “testi” per poi inserire un nuovo significato: in un modo o nell’altro il testo illustra l’oppressione di donne, neri, omosessuali ecc. da parte degli uomini bianchi e della cultura occidentale.  Il significato dato dall’autore è irrilevante.
Queste analogie non sono casuali. Esse esistono perché il marxismo culturale del politicamente corretto deriva in effetti dal marxismo classico, economico, particolarmente grazie al lavoro della Scuola di Francoforte. In seguito alla Prima Guerra Mondiale i marxisti affrontarono un difficile quesito: perché il proletariato in tutta Europa non si è sollevato e instaurato un nuovo ordine marxista, come invece avrebbe voluto la loro ideologia?
Due pensatori marxisti di primo piano, Antonio Gramsci in Italia e Georg Lukacs in Ungheria, arrivarono con la risposta: la cultura occidentale.
La cultura occidentale ha accecato i lavoratori per i suoi veri interessi di “classe” a tal punto da non metterli in condizione di reagire. Quindi prima che il socialismo potesse arrivare al potere, la cultura occidentale doveva essere distrutta.
Nel 1919 Lukacs pose la domanda: “chi ci salverà dalla civilizzazione occidentale?”
In qualità di Commissario Delegato alla Cultura durante lo stesso anno, nel governo bolscevico ungherese di Bela Kun, la prima cosa che fece fu quella di introdurre l’educazione sessuale nelle scuole ungheresi.
Nel 1923, Lukacs ed un gruppo di intellettuali marxisti tedeschi, fondò un “think-thank” (gruppo di studio e ricerca) con l’obiettivo di tradurre il marxismo da termini economici in termini culturali, l’Istituto per la Ricerca Sociale all’Università di Francoforte. Nel 1933, quando i nazionalsocialisti arrivarono al potere in Germania, la Scuola di Francoforte traslocò a New York.
Laggiù, le sue figure chiave come Theodor Adano, Erich Fromm e Wilhelm Reich svilupparono una teoria critica: “un incrocio tra Marx [Karl Marx, cognome originario della sua famiglia: Mordechai. Ndr] e Freud che definisse i componenti chiave del pregiudizio della cultura occidentale”, cioè una malattia psicologica.
Il nesso fra la Scuola di Francoforte e la rivolta studentesca degli anni 60 fu fatto principalmente da un membro chiave della Scuola di Francoforte, Herbert Marcuse, colui che negli anni 60 coniò la frase “fate l’amore, non la guerra”.
I libri di Marcuse “Eros” e “Civilization” sostenevano che gli strumenti coi quali distruggere la cultura occidentale erano, in effetti, sesso, droga e rock-and-roll.
Egli rese popolari le idee della Scuola di Francoforte in modo tale che gli studenti radicali degli anni 60 poterono capire e assimilare.

giovedì 9 dicembre 2010

La casa scricchiola (Contro In Formazione)

Mutuo, è ancora incubo: il 5% non riesce a pagarlo
Le famiglie italiane sono tradizionalmente “formiche” e spaventate dal debito, tuttavia quelle che decidono di fare un mutuo (il 13,1% sul totale) circa una volta su venti non lo rimborsano secondo la scadenza. Quasi il 5% delle famiglie sottoscrittrici di un mutuo, infatti, si sono rilevate insolventi. E’ questo “il valore più alto, insieme a quello della Spagna, tra i sette Paesi europei analizzati” (tra cui Gran Bretagna, Francia, Finlandia, Olanda e Irlanda). (...)

Problemi in Italia!? Ma quando MAI!!!!!
Siamo un paese felice e contento a quanto pare, che sicuramente ha la sensazione d’essere al riparo dalla tempesta, addirittura per certi buontemponi (“Il Sole 24 Ore”) dovremmo star tranquilli, in  quanto siamo messi meglio di altre nazioni!
L’imperativo categorico è: Non fasciamoci la testa per niente! (...)

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Le nebulose riflessioni del coniglio mannaro (Contro In Formazione)

Fini: sono convinto che non si andrà al voto
“Sono convinto che non si andra’ a votare”: cosi’ Gianfranco Fini intervistato da Floris a Ballaro’. “Le elezioni – ha aggiunto il presidente della Camera – non servono a nessuno”. (...)

Gianfry colpisce ancora!
Ben sapendo che elettoralmente non vale un fico secco, e che i suoi “futuristi” null’altro sono se non degli apparatik della politica parlamentare, con portaborse al seguito, si lancia in criptiche riflessioni, ed in maldestri segnali di fumo. (...)


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martedì 7 dicembre 2010

I petrolieri si fanno un regalo di Natale (in anticipo) (Contro In Formazione)

Benzina verde record oltre 1,45Carburanti record con la “verde” oltre 1,45 massimo da oltre due anni. Emerge dal monitoraggio di Quotidiano Energia. (...)

Dobbiamo ormai guardare in faccia alla realtà delle cose: i rincari dei carburanti non fanno più notizia. (...)



fonte: http://wordpress.thule-italia.net/?p=3520
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Un pozzo senza fondo (Contro In Formazione)

All’Ecofin di martedì l’aumento del fondo salva-stati che vogliono Bce e Fmi (ma non la Germania) (...)

Non ha nemmeno un anno di vita, ed il fondo salva/Stati già si profila come uno strumento dalle problematiche di gestione più che serie.
Nato per venire incontro alla criticità greca della scorsa Estate, il meccanismo che dovrebbe garantire l’area euro dalle speculazioni borsistiche e dallo sciacallaggio di rapaci approfittatori globali, sembra appunto non essere in grado di difendere alcun ché, vista anche la natura poco chiara circa la concretezza di questa liquidità d’emergenza per i membri UE in affanno. 440 miliardi di euro non sono bruscolini, soldi che fino ad oggi non si sono praticamente materializzati, ma permangono come si suol dire “sulla carta”, e dovrebbero provenire da una sorta di autotassazione che i componenti UE si vedono costretti ad applicare pur di non far naufragare l’intera bagnarola continentale. (...)

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venerdì 3 dicembre 2010

Annuncio: certosina adulta cerca casa

Questa certosina ha bisogno di trovare al più presto una nuova famiglia!
Al momento vive con un'anziana signora, che per motivi di salute non è più in grado di prendersi cura di lei.
La miciotta ha circa 6/7 anni, è sterilizzata, un po' diffidente con gli estranei, ma estremamente socievole con chi è abituata a vedere quotidianamente. E' abituata ad uscire in giardino.
E' in notevole sovrappeso, perchè la sua padrona le da costantemente da mangiare; avrebbe bisogno di essere tenuta a dieta stretta.
Si trova in provincia di Modena. Per favore, passate parola e girate la nota ad amanti degli animali!!
 
 
 
Se interessati, potete contattarmi per avere i riferimenti diretti. Fania
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giovedì 2 dicembre 2010

Nuovi scenari valutari all’orizzonte (Contro In Formazione)

Cina e Russia, addio al dollaro tra politica ed economia
Cina  e Russia hanno deciso di effettuare le transazioni commerciali bilaterali nelle proprie valute (yuan-renminbi e rublo), rinunciando al dollaro come moneta universale di scambio. (...)


Mentre l’Europa occidentale si difende dagli attacchi speculativi, e formule di new-economy come il microcredito si sgonfiano come palloncini bucati, ecco che si profila un nuovo passaggio della “guerra di valute”; che stiamo monitorando con prudenza, e un po’ sottotraccia, per via della straordinaria mancanza di punti fermi, o di certezze acquisire su tale questione. (...)

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Annuncio cucciola da adottare

Cucciolotta taglia medio-piccola trovata da sola in montagna affamata e completamente bagnata e stremata dal freddo, dalla fame, dagli stenti e FERITA da qualcuno che le ha tagliato il naso! verrà operata lunedì prossimo, lei è felice, gioca ed è dolcissima.
Non riavrà più il suo nasino ma starà bene.
Aiutiamola a cercara casa appena si rimetterà del tutto.
Adottabile IN TUTTA ITALIA con firma su modulo di affido con rilascio documenti e controlli pre e post adozione. Obbligo di sterilizzazione al sesto mese certificata. Adozione solo in appartamento. No giardino, no catene. Divulgare al massimo. No perditempo

Info: Daniela 329.5922668 - brunettodaniela@libero.it

mercoledì 1 dicembre 2010

Un Governo bocciato (Contro In Formazione)

Cortei e tafferugli in tutta Italia, bloccate 18 stazioni. Berlusconi: gli studenti veri a casa a studiare (...)



Le prime manifestazioni antigovernative che abbiano ottenuto una certa risonanza son dunque state quelle contro il Ddl Gelmini.
C’era da aspettarselo, che le variopinte mobilitazioni studentesche riuscissero a capitalizzare un superiore grado di notorietà, rispetto a quelle di altri settori della comunità nazionale.
Sulla sedicente “riforma”  si son scritti fiumi di parole. La nostra Beata Ignoranza ha firmato un decreto di tagli tremontiani, leggendone forse i contenuti in un bignami, per poter  così scodellare dichiarazioni pubbliche di convenienza, omologate e precotte. (...)

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01_12_10

"La bellezza è gradita agli occhi, ma la dolcezza affascina l'animo."

François Voltaire
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martedì 30 novembre 2010

Microcredito: i nostri dubbi (Contro In Formazione)

Francia, il governo punta al microcredito “diffuso”
Ciascun cittadino francese potrà finanziare direttamente dei progetti di microcredito, ad esempio per partecipare alla creazione di nuove imprese sul territorio. La novità arriva grazie ad un partenariato tra due grandi organismi finanziari del Paese, Babyloan e Adie, che hanno annunciato il progetto attraverso un comunicato congiunto pubblicato nei giorni scorsi. (...)


I nostri dubbi sul microcredito oggi si spostano in ambito europeo.
Dopo aver segnalato la criticità in cui versa tale strumento economico in India, e la sua pericolosità finanziaria in questo Stato continentale, diamo spazio a qualche considerazione sulla lenta “esportazione” del microcredito anche nel Vecchio Continente. (...)

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27_11_10 ... Val d'Aosta!!

Ho finalmente visitato un'altra delle splendide regioni italiane.
Un grazie di cuore alla mia guida!!


lunedì 29 novembre 2010

W il libero mercato!!! (Contro In Formazione)

Al bando i jeans che uccidono
Sarà lanciata ufficialmente sabato 27 novembre, a Istanbul, la campagna internazionale di sensibilizzazione per l’abolizione della sabbiatura nella produzione di jeans, che solo in Turchia ha ucciso 46 operatori  negli ultimi anni e stime prudenti indicano che oltre 5 mila persone sono a rischio. (...)


Ecco su quali basi si fonda il moderno concetto di “crescita” economica. (...)

fonte: http://wordpress.thule-italia.net/?p=3482
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giovedì 25 novembre 2010

L'Intergruppo parlamentare per la sussidiarietà

Esiste un Intergruppo parlamentare composto di 320 deputati e che si occupa dei temi connessi alla famiglia.
Si chiama “Intergruppo parlamentare per la sussidiarietà”.
I temi sono connessi ad espressioni del tipo: “la famiglia baluardo della società”, “... a difesa delle nostre tradizioni”, “... a tutela dei figli”, “... per una società più giusta e più umana”, e via dicendo sino all’infinito.
A sentire lorsignori, gli Onorevoli, trattasi di una cosa tanto seria e sacra, appunto la famiglia, da doversi trattare al di sopra ed al di fuori degli interessi politici dei gruppi parlamentari e dei partiti.
Fanno parte dell’Intergruppo personaggi con nomi importanti. Ne cito qualcuno: Maurizio Lupi, Enrico Letta , Angelino Alfano, Luigi Casero, Perluigi Bersani, Luca Volontè, Ermete Realacci, Maria Grazia Sestini, Gianni Alemanno, Maurizio Sacconi, Tiziano Treu, Vannino Chiti, Maurizio Gasparri.

Il fatto: il 19 del mese di novembre, appena tre giorni fa, il nostro Intergruppo organizza un convegno sul tema dell’aiuto concreto alle famiglie italiane. L’incontro si svolge a porte chiuse. La cosa è tanto importante e... riservata da svolgersi a porte chiuse.
La relazione introduttiva viene svolta dal cardinale Angelo Bagnasco, il presidente della CEI, conferenza episcopale italiana. Il tema, manco a dirlo: “La famiglia e il lavoro al tempo della solidarietà”.
Tutte le famiglie interessate sono allertate: pensano che questi fanno sul serio. Bimbi, giovanissimi, anziani senza reddito e con basso reddito, genitori a carico, pensionati, etc.etc., aprono i loro cuori alla speranza. Finalmente!
Le dichiarazioni di alcuni dei nostri parlamentari che fanno parte dell’Intergruppo(ripetiamo 320): Maurizio Lupi: “Obiettivo, la riforma fiscale”. Maurizio Gasparri: : “I valori non hanno scadenza”. Vannino Chiti: “Una priorità da coniugare al futuro”. Enrico Letta: “Più figli e più lavoro per le madri”. (Vedi l’”Avvenire” del 18 c.m.).
“Ammazza!!!”, penso io.
Senza volere mancare di rispetto al papa ho voluto immaginare Benedetto XVI che si sfregava le sue sante mani soddisfatto passeggiando per i giardini del Vaticano. Il cardinal Bagnasco, in giro per Roma ed ebbro di felicità, benediva tutti i romani che incontrava, anche quelli che non gradivano.
Il 20 del mese di novembre, cioè il giorno dopo, alla camera dei deputati si votano due emendamenti alla finanziaria presentati non importa da chi. Il 20 è il giorno dopo il convegno con Bagnasco.
Perciò non una settimana dopo, un mese, sei mesi, un anno, un secolo dopo. No, il giorno dopo.
Quegli emendamenti prevedono aiuti concreti alle famiglie, fra cui l’elevamento del reddito minimo oltre il quale un familiare a carico non può percepire gli assegni familiari ed altri importanti provvedimenti di detrazione fiscale per le famiglie.
Per inciso il reddito minimo fissato sino ad oggi ed oltre al quale non si ha diritto a percepire gli assegni familiari per chi, nella stessa famiglia, non lavora è fissato a 2841 euro annui.
Se si percepisce una lira di più di reddito, niente assegni.
Si proponeva, con gli emendamenti, di elevarlo sino a 8000 euro, che rappresenta – fra l’altro – l’attuale quota esente da tassazione.
Cioè un piccolo ma significativo passo avanti. Un passaggio da tante, tantissime condizioni di miseria di milioni di famiglie ad una miseria – come dire? – più sostenibile. Un alleviamento delle pene e delle difficoltà per chi manda i figli a scuola, chi fa la spesa tutti i giorni e via dicendo, chi deve vivere e sopravvivere. Quelli che... comprano al mercatino dell’usato!
Risultato: la camera vota e boccia i due provvedimenti.
Ma i 320 deputati che fanno parte dell’Intergruppo, presenti alla votazione, come hanno votato? Perchè molti di loro hanno, allora, votato contro?
A votare contro gli emandamenti sono stati i deputati di maggioranza, quelli di Berlusconi, per capirci. E quelli della maggioranza che fanno parte dell’Intergruppo come hanno votato?
Hanno votato contro così come hanno votato contro i finiani. Perchè se avessero votato a favore, gli emendamenti sarebbero passati.
Gli interessi della famiglia, per espresso riconoscimento di quelli dell’Intergruppo, non sono/erano “superiori” agli interessi dei loro partiti? Allora perchè molti, moltissimi di loro hanno votato per bocciare i due provvedimenti?
Ma questi signori deputati lo sanno o non lo sanno che 100, 200, 300 euro al mese in più o anche solamente 50. 30 o solamente 10 rappresentano per una famiglia disagiata l’opportunità di vivere in dignità la vita quotidiana per pochi giorni o solamente per un solo giorno in più del mese?
Più credibilmente non sanno lorsignori, non vogliono e non possono capire la realtà del Paese.
Perchè le loro condizioni sociali non sono rappresentative della realtà del Paese. Perchè il Paese stesso non li ha scelti.
Sono stati scelti nelle case private, nei palazzi, nemmeno estratti a sorte.
Sono stati scelti come anche la Carfagna nel governo della Nazione; tutti ed ognuno per motivi particolari, non per gli interessi delle grandi masse.

fonte: http://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=172863849399323&id=1549710093&ref=notif&notif_t=share_comment#!/notes/thule-italia/intergruppo-parlamentare-per-la-sussidiarietabla-bla/10150318237070182

Per la crisi la mietitura non è finita (Contro In Formazione)

Dopo l’intesa per salvare Dublino i verdi minacciano la crisi. E la speculazione punta su Lisbona (...)

Dalla vecchia Europa, alla giovane Oceania, ogni nazione che possa aver goduto in passato di una certa spregiudicata economia, sembra sul punto d’essere fagocitata da debiti fuori controllo, e da sistemi bancari in fase d’affondamento veloce. (...)

fonte: http://wordpress.thule-italia.net/?p=3446
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venerdì 19 novembre 2010

Un'alternativa allo shampoo

http://www.chilopesa.it/2010/03/02/il-primo-giorno-della-mia-vita-senza-shampoo/

http://babyslime.livejournal.com/174054.html
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Microcredito, grossatruffa (Contro In Formazione)

India, microcredito al collasso per colpa della crisi (...)


Compiaciuti?
Sì, lo siamo parecchio.
Sta andando in frantumi uno dei più melensi miti demo/progressisti degli ultimi decenni. Quel “capitalismo dal volto umano”, equo e solidale, che faceva sospirare le anime belle “peace and love”. (...)

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Il prossimo fronte (Contro In Formazione)

Fao: stock 2010 cereali in calo del 7%
Solo il riso in aumento. Agenzia Onu: cruciale produzione 2011
ROMA- Secondo l’ultima edizione del rapporto semestrale Food Outlook della Fao gli stock cerealicoli mondiali potrebbero ridursi notevolmente. L’agenzia dell’Onu stima che gli stock cerealicoli mondiali caleranno del 7%, il mais del 12%, il grano al 10%, e l’orzo crollera’ del 35%. Solo le riserve di riso si prevedono in aumento, con un incremento del 6%. Date queste previsioni di calo degli stock, il volume della produzione del 2011 sara’ cruciale per la stabilita’ dei mercati internazionali.
fonte www.ansa.it

Stiamo monitorando la criticità dei cereali, alimento/base per milioni di persone, ma anche fonte di speculazione sui mercati, già da diverso tempo.
Quel che ipotizzavamo, ad inizio Autunno,  si sta concretizzando sempre di più. La produzione in calo sta innescando aumento generalizzato dei prezzi a breve termine, dovuto alla riduzione di stock, con il rischio concreto d’innescare un’instabilità endemica in diverse regioni del pianeta. Con conseguente ricaduta negativa su tutto il sistema.
Sembra incredibile che, nel tecnologico XXI secolo, possa essere uno degli “amici” di più vecchia data dell’uomo, il cereale, ad aprire un fronte capace di assestare un nuovo colpo agli equilibri esistenti o in via di stabilizzazione.
Il bandolo della matassa sembra palesarsi nel livello produttivo che si raggiungerà durante il 2011: praticamente si punta ad una roulette russa gran parte della stabilità economica e geopolitica di intere macro regioni d’Asia ed Africa.
Azzardo non da poco, se pensiamo che l’eventuale perdita di controllo del prezzo dei cereali, con conseguente bolla, potrebbe provocare lo scoppio di conflitti armati, o guerre civili.
Robetta in pratica, bazzecole, gli “affari sono affari”, e se intanto si aggrava un quadro globale già parecchio instabile, ciò può essere annoverato tra i “rischi” del business.
Quanto ancora dovremo misurare in punti di borsa ogni cosa?
Gabriele Gruppo

giovedì 18 novembre 2010

Una, seppur piccola, vittoria

Rimozione del fois gras dal menu di un grande magazzino londinese:

http://www.rainews24.it/it/news.php?newsid=147479
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mercoledì 17 novembre 2010

Europa: non è più tempo di mezze verità (Contro In Formazione)

Senza aiuti l’Unione Europea non sopravviverà
La bomba del Presidente UE a poche ore dall’Ecofin (...)

Finalmente!
Il velo d’ipocrisia è stato lacerato, il muro di gomma piuma sbrecciato vistosamente, ed è stata proprio quella scamorza olandese di Van Rompuy, Presidente della BCE, a dare il colpo finale.
Le sue parole sono pesanti come piombo fuso, la realtà che celano ancora peggio. Quanto al disinteresse dei media italiani per questo fatto, appare null’altro che  SCANDALOSO. (...)

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La grigia destra europea (Contro In Formazione)

Sarkozy riconferma Fillon premier
“Pronto ad aprire nuova fase economica” (...)

Gb: governo crea indice felicità di Stato (...)

In Italia c’è chi ammira estasiato questi “campioni” di una destra matura, atlantica, moderata. I celoduristi padani entrarono in estasi quando, pochi mesi fa, il Presidente francese pensò bene di spettacolarizzare la questione “zingari”. Mentre i tremontiani vorrebbero rigore nei conti pubblici su modello Cameron. (...)

fonte: http://wordpress.thule-italia.net/?p=3403
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I miei primi 100 posts!!!!!!!

martedì 16 novembre 2010

G20: più dubbi che certezze (Contro In Formazione)

Chiude il G20: «Più lavoro per la crescita»
Draghi: «Progressi ok, ma siamo a metà» (...)



Da Seoul ci attendevamo la conferma di una situazione statica. Il vecchio ordine, quello atlantico, che pur agonizzante cerca ancora di far pesare il proprio ruolo, ed un nuovo ordine, quello asiatico,  incapace di porre nero su bianco quella che è la sua ambizione per il XXI secolo. (...)

fonte: http://wordpress.thule-italia.net/?p=3398

lunedì 15 novembre 2010

15_11_10

"Quello che sta nel cuore del sobrio è sulla lingua dell'ubriaco."

Plutarco

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venerdì 12 novembre 2010

12_11_10

"Invece di maledire il buio è meglio accendere una candela."

Lao Tzu
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Il marmittone alle grandi manovre (Contro In Formazione)

Altri 200 soldati italiani in Afghanistan
ROMA – Entro la fine dell’anno il contingente italiano in Afghanistan sarà rafforzato.(...)

Sicuramente, se il governicchio Berlusconi dovesse cadere, uno dei ministri più dispiaciuti sarebbe La Russa. (...)

Fonte: http://wordpress.thule-italia.net/?p=3392

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giovedì 11 novembre 2010

Cucciolo da adottare!!!!!!!!!

http://diamoci-la-zampa.blogspot.com/2010/11/happy-ce-lha-fatta.html

L’alluvione nel Veneto: dopo il silenzio le buffonate (Contro In Formazione)

Berlusconi in Veneto con Bossi
Fischi e applausi. (...)




L’Autunno è arrivato con il suo carico di pioggia, cosa normale  in tempi normali.
Il problema è che qui ormai  di situazioni “normali” ce ne sono sempre meno. Bastano due gocce d’acqua persistenti che subito si gonfiano i fiumi, gli argini cedono e la gente si ritrova litri e litri di melma dentro casa.
In Veneto c’è stata così una grave alluvione, ed occorrerebbe una seria riflessione sullo stato di salute del territorio nazionale. (...)


lunedì 8 novembre 2010

Piangere o reagire (Contro In Formazione)

La situazione politica italiana offre ancora un penoso spettacolo di sé, fonte per noi di pesanti considerazioni ed un certo grado di rabbia.
Le nostre perplessità sulla democrazia rappresentativa, sia come concetto astratto, ma soprattutto nella sua applicazione contemporanea, hanno un fondamento di lunga data.
Quello  poi che ci troviamo a dover affrontare, ogni giorno, è null’altro che una costante discesa nella mediocrità e nel ridicolo.
Non ci riteniamo né degli ipocriti moralisti o dei sempliciotti, che credono alle novelle scodellate a buon mercato.
Siamo consci del fatto che l’uomo reale sia pieno di limiti, ma anche che sia in grado di superarli, se però dotato di una forza interiore, organica al raggiungimento di una visione del mondo.
Ci risulta difficile però porre attenuanti di qualche genere, nei confronti dello schifo imperante presso la classe politica nazionale.

Sapremmo tollerare gli sbagli certo, che possono essere compiuti nel corso di un agire serio, non porremmo invece mai giustificazioni verso questo palese modo d’essere irresponsabile e immorale, così diffuso presso chi dovrebbe operare per il bene d’Italia.
Politica, per noi di Thule, vuol dire anche essere portatori di coerenza e di tenuta etica, a prescindere anche dall’impostazione ideologica.
Il nostro amore per la politica, vissuta come strumento creativo, come via di miglioramento per la vita della comunità nazionale, può contemplare contrapposizioni ideologiche anche dure, ma trova inconcepibile che il popolo riesca ancora a tollerare questo caos, frutto di una decadenza sistematica, ma non irreversibile, della nostra civiltà e della nostra patria.

Non è più tempo di peregrine scelte di campo dettate dall’utilitarismo di un momento specifico. Questo non è più tempo per dare seconde opportunità, o credito, a chi ha dimostrato fin troppo bene la sua incapacità a gestire la res publica.
Ci troviamo a dover scegliere se piangere in silenzio, sentendoci impotenti, oppure reagire con forza, ed in modo propositivo. La nostra scelta non può che volgere la sua determinazione verso una reazione.
Noi vogliamo reagire, con forza, senza badare alle dolci sirene che ci invitano a desistere per “il nostro bene”.
Siamo consapevoli che una visione sommaria ci potrebbe bollare come dei poveri sognatori senza speranza. La questione è comunque semplice per chi ha le idee chiare: scegliere di contrastare, anche con mezzi limitati, l’attuale sistema ed i suoi burattini, che governano malamente il popolo italiano, è per noi una vocazione.
Le lacrime, lo sconforto, l’ignavia ed altre “lodevoli” scusanti non ci appartengono, non sono nel nostro stile.
Teniamo ferma la rotta che ci siamo dati, navigando in un mare di fango che sembra essere linfa e nutrimento di questa sedicente classe dirigente, che pretende di governare solleticando le parti più basse dei nostri compatrioti, sfruttando l’ignoranza diffusa.

Siamo certi che tra breve ci sarà un nuovo festival elettorale in cui il popolo verrà chiamato, per l’ennesima volta, a scegliere il “meno peggio”. Ed ancora una volta noi di Thule saremo lì, pronti, con le nostre forze e con la nostra passione, a manifestare tutta l’avversione che nutriamo per chi ha ridotto e sta riducendo l’Italia ad un bordello d’infima categoria.

Gabriele Gruppo

mercoledì 3 novembre 2010

03_11_10

“ Nulla accade invano,ma tutto accade per una ragione e necessariamente ”

Leucippo

giovedì 28 ottobre 2010

The Matrix

« Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai a lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità. »
 
(Morpheus a Neo)

28_10_10

Circola oggi un discorso detestabile che consiste nel far credere che coloro che contestano il modello occidentale non possano che avere menti retrograde o essere dei pazzi pericolosi di cui il fanatico Bin Laden, arrivato al punto giusto per offrire una dimostrazione al ragionamento, sarebbe in un certo senso la figura archetipica. Questo discorso si serve del terrorismo islamista come di un comodo spauracchio, allo scopo di rilegittimare agli occhi dell'opinione pubblica un sistema che genera diseguaglianze, frustrazioni e disperazione. Il nemico principale è oggi più che mai rappresentato dallo scatenamento planetario della logica del capitale e dalla mercantilizzazione integrale dei rapporti sociali."

Alain de Benoist, 2001

mercoledì 27 ottobre 2010

Ultime discordie sul tema dell'aborto

http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/372814/

http://torino.repubblica.it/cronaca/2010/10/25/news/io_assalita_dai_volontari_per_la_vita_mentre_andavo_in_clinica_a_abortire-8403975/

Argomento sempre molto delicato e spinoso: l'aborto.
Una scelta che ci si auspica di non dover mai fare ma che, talvolta, è l'unica possibile.
Considerando la difficoltà di una decisione simile, ritengo che sia necessaria la massima tutela nei confronti di chi valuta questa strada.
L'ospedale e il consultorio devono rappresentare un ambiente sereno e cortese in cui esprimere i propri dubbi, paure e perplessità sapendo di poter contare su risposte oggettive, prive di condizionamenti religiosi o personali.
L'articolo di "Repubblica" sopra proposto dimostra come la situazione oggi sia ben diversa: lontana da un approccio laico, tendente piuttosto a demonizzare chi si trova già gravato dal peso di una presa di posizione di questa entità.

La disintegrazione del sistema (Contro In Formazione)

Usa, 139 default bancari dall’inizio dell’anno
Ad aver gettato la spugna sono stati stavolta sei istituti di credito…
NBH Holdings, una società di private equity con sede a Boston, è stata la protagonista dello scorso weekend. Un fine settimana, come quasi sempre è accaduto negli Stati Uniti negli ultimi due anni, costellato di fallimenti bancari.(...)

Inesorabilmente, nel silenzio che accompagna ogni agonia prolungata, la crisi economica erode le fondamenta stesse che reggono il sistema neo-liberista atlantico.
Gli Stati Uniti proseguono nel loro avvitamento. Nulla sfugge alla morte nera che affligge l’ex baricentro del globo: posti di lavoro, livello di benessere sociale diffuso, credito, ecc. (...)

martedì 26 ottobre 2010

Perchè l'uomo è la peggiore delle bestie - rif. foie gras

Inchieste condotte - con riprese dal vero - nelle filiere di foie gras francesi.
http://www.stopgavage.com/it/filmati.php


Ed il modulo da compilare per appoggiare la petizione per l'abolizione del foie gras.
http://www.stopgavage.com/it/firma.php

La pericolosità di una piuma (Contro In Formazione)

Fini rinfresca la memoria a Marchionne
“Marchionne mi sembra che ieri abbia dimostrato, pur essendo italo-canadese, di essere più canadese che italiano”. Commenta così, il presidente della Camera Gianfranco Fini, le parole pronunciate ieri dall’amministratore delegato della Fiat al programma di Fabio Fazio, ad un incontro con gli studenti delle scuole superiori di Rovigo.
“Ha detto una cosa naturale per il top manager canadese. Ma è un po’ paradossale che lo dica l’amministratore delegato della Fiat, Fabbrica Italiana Automobili Torino, perchè‚ se la Fiat è un grande colosso lo deve al fatto che è stato per grandissimo tempo il contribuente italiano, lo Stato, a impedire alla Fiat di non affondare”, ha aggiunto Fini.
Non è un paradosso – ha aggiunto Fini – se lo dice a noi classe dirigente ‘non ce la facciamo con questa concorrenza serrata”‘. Ma, ha concluso, “l’Italia non riuscira’ mai a vincere la gara se puntera’ solo sulla quantita’ e non sulla qualita”. “Di questo – ha concluso riferendosi ai temi economici e del welfare piu’ in generale – mi piacerebbe parlare nella politica italiana, non di quello di cui si parla tutti i giorni sulle prime pagine dei giornali”.

Il Pd: omette errori industriali
Nella polemica Fiat entra anche Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro del Pd per il quale “il dott. Marchionne nella sua analisi della situazione italiana e dei comportamenti sindacali omette un dato di fondo: le carenze della Fiat nelle politiche per gli investimenti, nella progettazione e produzione di modelli, nell’organizzazione produttiva”. Secondo Fassina, “La Fiat ha una produzione concentrata sulla gamma medio-bassa del mercato globale dell’auto, una gamma caratterizzata da margini di profitto bassissimi, una gamma dove è necessario comprimere il costo del lavoro. Non ha caso – prosegue – la Fiat fa profitti nei Paesi europei e nel mondo dove il costo del lavoro è una frazione di quello italiano. Se invece che in Italia, la Fiat producesse in Germania, in Francia o in Austria non riuscirebbe ad essere competitiva a causa dei modelli che produce”.
Quindi, “Fabbrica Italia – conclude Fassina – dovrebbe servire ad innalzare la qualità dei modelli. Per ora, abbiamo assistito a continue richieste di intensificazione dei ritmi di lavoro, ad un continua offensiva per la riduzione dei costi di lavoro, ma non abbiamo visto nessun piano articolato sui modelli da produrre, l’organizzazione della produzione e delle filiere della componentistica”.

fonte www.rainews24.it


Che uomini di poca fede siamo noi di Thule!
Ieri dubitavamo, in un modo veramente da miscredenti senza Dio, che la classe politica italiana non avesse più voce, che non trovasse più la forza di dire il fatto suo al cinghialone in maglione nero, invece…
Invece ecco le “dure” prese di posizione di due pezzi a novanta…pardon…da novanta, delle Istituzioni repubblicane. Sono scesi in campo a difesa dell’italica manodopera nazionale, niente meno che il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, ed il responsabile all’economia ed al lavoro del Partito Democratica, Stefano Fassina.
Se del primo,  alta carica dello Stato, sappiamo tutte le vicende casalinghe, dell’altro, ci perdoni l’interessato, non immaginavamo nemmeno l’esistenza.
Comunque sia, meglio accontentarsi di questi tempi, e non badare troppo al reale peso specifico di chi affronta il Marchionne a muso duro…si fa per dire.
Fini ormai, pur di ritagliarsi un qualsiasi spazio di sopravvivenza politica, disserterebbe con il suo stile britannico anche sulla vitale questione se sia nato prima l’uovo o la gallina, e su chi dei due sia più rispecchiante quella “destra moderna” che lui immagina possa esistere nel paese di Babbo Natale.
Dell’altro non riusciamo a spiegarci il senso dell’esistenza, ed un tantinello temiamo sia un esemplare di figurino estemporaneo, buono per una comparsata ogni tanto.
Siamo certi che da gran pezzo di…pane…qual’è Marchionne, avrà sicuramente preso in massima considerazione le due cacofoniche voci patrie; che lo invitano a “rinfrescarsi” la memoria, e anche a prendere in considerazione le mirabolanti idee per un rilancio industriale tricolore, proposto da chi ha cambiato spesso tinta alla propria camicia e ai propri vessilli.
La coerenza è sempre stato elemento di punta, nella democrazia rappresentativa italiana.

Gabriele Gruppo

lunedì 25 ottobre 2010

25_10_10_01

"Non ci si può aspettare che la Provvidenza ci doni la vittoria"

A.H.

Marchionne, senza quelli come te staremmo meglio (Contro In Formazione)

Marchionne, senza Italia faremmo meglio
MILANO  - “Fiat potrebbe fare di più se potesse tagliare l’Italia”. E’ quanto ha detto l’ad del lingotto Sergio Marchionne ospite della trasmissione ‘Che tempo che fa’, condotta da Fabio Fazio. Nemmeno un euro dei 2 miliardi dell’utile operativo previsto per il 2010 – ha concluso – arriva dall’Italia. Fiat non può continuare a gestire in perdita le proprie fabbriche per sempre”. (...)


Marchionne è ormai da un pezzo disinibito, senza freni e senza pudori. Nella cornice di una bella intervista con addomesticato intrattenitore (chiamare Fazio “giornalista” ci sembra eccessivo), domande felpate e risposte nel solito stile strafottente che lo contraddistingue, ecco il nostro cinghialone parlare a campo libero del futuro prossimo. (...)


25_10_10

"Quanto più una persona è intelligente, tanto meno diffida dell'assurdo."

Joseph Conrad

venerdì 22 ottobre 2010

Aggiornamenti da Haiti

HAITI SENZA PACE: EPIDEMIA DI COLERA, LE VITTIME SONO GIA' 135 
Almeno 135 morti per un'epidemia di colera, senza contare le dieci vittime provocate dalle alluvioni degli ultimi giorni. A nove mesi dal terremoto che l'ha devastata, provocando 250mila morti e 1,5 milioni di senzatetto, Haiti sta subendo un'emergenza che sembra non avere fine.
Oggi le autorità sanitarie nazionali hanno denunciato la morte di almeno 135 persone in diverse città del Paese in seguito ad un'epidemia di colera probabilmente provocata dalla cattiva qualità dell'acqua potabile. "Abbiamo accertato 135 decessi e 1.498 casi di persone colpite da dissenteria. Secondo le analisi di laboratorio, si tratta di colera" ha detto Claude Surena, presidente dell'associazione dei medici di Haiti, in una dichiarazione all'agenzia France Presse. Surena ha anche annunciato una dichiarazione del governo sull'epidemia.
"Abbiamo registrato la maggior parte delle vittime lungo il corso del fiume Artibonite che attraversa il centro e il nord del Paese. Si tratta di un'epidemia dovuta all'acqua utilizzata nelle case di quelle regioni, ha detto all'Afp il dottor Ariel Henry, direttore del ministero della Sanità di Haiti. Alcune persone sono morte nelle proprie abitazioni nella regione di Artibonite e nelle zone centrali di Haiti mentre diverse centinaia sono ricoverate e poste sotto controllo" hanno aggiunto altre fonti mediche. Secondo quanto hanno riferito alcuni corrispondenti locali di Port-au-Prince la maggior parte dei decessi è avvenuta negli ospedali di St. Marc, a un centinaio di chilometri dalla capitale.

L'epidemia di colera è stata confermata in serata da una fonte del ministero della Salute, sulla base dei primi risultati delle analisi effettuate dopo i decessi. Il governo ha convocato una riunione urgente con le autorità sanitarie. Proprio oggi un esperto delle Nazioni Unite, Walter Kaelin, di ritorno da Haiti, ha denunciato in un rapporto la profonda crisi umanitaria che il Paese sta attraversando.

http://www.clandestinoweb.com/sondaggi-da-tutto-il-mondo/12002-haiti-senza-pace-epidemia-di-colera-le-vittime-sono-gi.html



Dove sono i personaggini famosi tanto sconvolti e impegnati in concerti e manifestazioni a sfondo benefico in occasione del terremoto di inizio anno?

Non ci sono!

Infati si tratta "solo" di un'epidemia di colera che non fa audience perchè non annovera grandi numeri.

Haiti è considerato uno dei paesi più poveri del mondo e, come giustamente riporta l'articolo:
"sta subendo un'emergenza che sembra non avere fine".

L'ipocrisia dei paesi ricchi si manifesta, puntuale come la morte, ogni volta che un avvenimento catastrofico ha luogo.

D'ipocrisia si tratta in quanto, in questo caso Haiti, ha visto l'attenzione mondiale rivolta verso di sè solo per un brevissimo lasso di tempo...quello necessario per fare notizia.

Quando il dinero fà dimenticare gli ideali

http://lascarpadividar.splinder.com/post/21785616/quando-saviano-era-comunista


fonte: http://www.facebook.com/home.php?#!/photo.php?fbid=1493883979410&set=a.1409817757807.52416.1003371599

Gran Bretagna: miseria (tanta) e nobiltà (poca) (Contro In Formazione)

Gran Bretagna, saltano mezzo milione di posti di lavoro
Mezzo milione di posti di lavoro. E’ il pedaggio che la Gran Bretagna dovrà pagare per risanare il deficit pubblico. I tagli – i più consistenti dalla fine della Seconda Guerra mondiale – sono stati annunciati dal Cancelliere dello Scacchiere George Osborne alla Camera dei Comuni, e prevedono di colmare in cinque anni metà del disavanzo pubblico (156 miliardi di sterline, pari a 180 miliardi di euro). L’altra metà sarà recuperata con l’imposizione fiscale. All’11 percento del Pil, il deficit britannico è il più alto tra i Paesi del G7. (...)

Il Governo Cameron ha varato anche per il Regno di Elisabetta II, una stretta decisa ai cordoni della borsa statale. “Austerità”, ecco la parola d’ordine che ormai circola in tutte le  cancellerie dell’Europa occidentale.
L’economia britannica è messa parecchio male. Terziario avanzato e finanziarizzazione selvaggia sono alla base di un fallimento inevitabile che si profila all’orizzonte. Tutto questo a dispetto poi della favoletta, molto diffusa in Italia, che dipinge ancora questa landa insulare, ed in particolare la sua capitale Londra, come un buon luogo per fare attecchire rampolli italici in cerca di fortuna. (...)

giovedì 21 ottobre 2010

Due insopportabili furbi (Contro In Formazione)

Rai, Garimberti a Saviano e Fazio: “Sulla libertà non tratto, basta ritardi”

ROMA – “Io sulla libertà non tratto”. Così il presidente della Rai, Paolo Garimberti, risponde all’appello di Roberto Saviano  1sul nebuloso futuro del  programma “Vieni via con me” 2in una lettera che verrà pubblicata domani su Repubblica. “Di questa libertà – sottolinea Garimberti – mi faccio garante e per questo confido che, superati i problemi, Lei e Fabio Fazio saprete liberamente confezionare un programma di qualità rispettoso dei principi cardine del servizio pubblico che sono, tra gli altri, imparzialità, pluralismo e rispetto della persona”. (...)


Fazio&Saviano, irritanti presi singolarmente,  nauseanti quando si coalizzano.
Abbiamo cercato con tutte le nostre forze di ignorare la vicenda, che monta intorno a questi due figurini televisivi, ma alla fine abbiamo ceduto. (...)



mercoledì 20 ottobre 2010

Uscita nuovo libro della casa editrice Thule Italia

In uscita mercoledì 20 ottobre la nuova opera
editoriale della Thule Italia Editrice
La Politica Nazionalsocialista.
pp. 240 – euro 25.00

Per ordini: thule@thule-italia.org – tel. 340.4948046 –
Presto in vendita anche nelle librerie


Dettato a Max Amman nell’estate del 1928, questo documento è il secondo libro di Hitler, o meglio, volendo contare separatamente i due volumi del Mein Kampf, è il terzo.
Pur rappresentando un’elaborazione delle idee sulla politica estera tedesca come furono espresse nel secondo volume del Mein Kampf, non si tratta di una mera ripetizione degli scritti anteriori ma – come Telford Taylor giustamente afferma – “è nei particolari, nelle spiegazioni e nelle sfumature che sta il suo principale valore storico”.
Dalla controversa questione del Sud Tirolo all’amicizia con lo Stato italiano “sotto la guida del brillante statista Benito Mussolini”, dalla condanna dei capi della Germania imperiale dopo Bismarck alle osservazioni sull’esercito tedesco, dalle considerazioni sull’Unione Americana quale potenza economica alla teoria di una Russia niente “affatto uno stato anticapitalista”. Questi alcuni degli argomenti trattati attraverso i quali si potrà seguire lo svolgimento logico del pensiero politico di Hitler. Pensiero che da lì a qualche anno sarebbe divenuto azione.


Verso un finto mondo bipolare (Contro In Formazione)

http://wordpress.thule-italia.net/?p=3277

lunedì 18 ottobre 2010

Considerazione sul Metodo di Bella

The Di Bella Method (DBM).
Di Bella Foundation (Fondazione Di Bella), Bologna, Italy.

Abstract

AIMS: the aim of the Di Bella Method (DBM) is to try to overcome the high toxicity level and the limited efficacy of the current medical treatments for cancer.
METHOD: using Melatonin, Retinoids, and vitamins E, D3, and C, components of the extracellular matrix, the DBM reinforces those means that Physiology considers essential for life. Acting together, these differentiating molecules also have an antiangiogenic and antiproliferative effect. Cabergoline and/or Bromocriptin negatively regulate Prolactin, the ubiquitary mitogenic hormone. This effect is reinforced by Somatostatin and/or its analogues by negatively regulating highly mitogenic molecules such as GH and GH-dependent growth factors.
RESULTS: the preliminary results are reported of a retrospective observational study on 553 patients treated with the DBM. These data show that the DBM achieved an evident improvement in the quality of life and a considerable increase in the mean survival rates for every disease and stage with respect to the data available in the literature relative to chemotherapy and/or monoclonal antibodies. The result was achieved without any of the known significant toxic effects of chemotherapy and (albeit to a lesser extent with respect to chemotherapy) of monoclonal antibodies. The invalidating causes which removed all scientific credibility from the DBM experiments carried out in Italy in 1998 are also reported.
CONCLUSIONS: I considered it of use to inform the scientific community of the rationale, the mechanism of action, the scientific basis and clinical findings of the DBM in order to encourage interest in the prospects opened up by the DBM through innovative formulations of the vitamins and Melatonin and the use of biological molecules with a high degree of antitumoural efficacy and low toxicity such as Somatostatin and its analogues.

fonte: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20881933 


Il Metodo di Bella rappresenta un'alternativa all'attuale cura del cancro.
E' stato definito privo di credibilità dopo i primi test nonostante i risultati fossero positivi e promettenti.
Ci si chiede se il problema non sia tanto la necessità di sperimentare e mettere a punto un nuovo metodo sicuro, bensì il mantenere saldo il potere delle lobbies farmaceutiche.
Il tutto, ovviamente, a discapito della salute.
Ma il giuramento di Ippocrate recita espressamente...:
"In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario, e fra l'altro da ogni azione corruttrice sul corpo delle donne e degli uomini, liberi e schiavi."

…e che la stagione cominci! (Contro In Formazione)

Roma, Fiom in piazza Epifani: Paese a rotoli

ROMA – La Fiom riempie piazza San Giovanni. Le tute blu sfilano per le strade di Roma, per la manifestazione nazionale indetta dai metalmeccanici della Cgil. Con loro gli altri lavoratori e i disoccupati, gli studenti, i pensionati, i precari, gli immigrati.(...)

Così come la stagione dei saldi, sempre uguale a sé stessa, è quell’effimero momento di “svago”, per chi ha voglia di togliersi qualche sfizio, avendo l’illusione di guadagnarci risparmiando, la manifestazione sindacale di oggi, para politica ed un po’ paracula, ha dato l’illusione a molti che possa essere cominciata la fase di reazione vera per la difesa dell’occupazione in Italia.
Nulla di più falso. (...)

Quel che dovrebbe far riflettere (Contro in Formazione)

In che mondo vive il popolo italiano?

Noi del Sodalizio di Thule ce lo siamo chiesti da sempre, ed abbiamo voluto superare una diffusa pigrizia mentale, un po’ per vocazione, un po’ per senso di libertà, che impone un comodo schema esistenziale, secondo cui “tutto gira intorno a noi”.

L’Italia dovrebbe rappresentare un elemento importante nel panorama mondiale, o meglio, così ci viene spacciato questo condizionale, da noi qui utilizzato, come un sedicente dato di fatto. Ma è realmente così? Siamo noi, nazione Italia, Stato italiano, importanti per gli altri soggetti internazionali?

Dovremmo avere un riscontro a queste domande, attraverso i media presenti nel nostro quotidiano.

Invece troviamo nel panorama informativo una presenza ingombrante del superfluo, del pettegolezzo, del sensazionalismo di cronaca rosa e nera, mentre c’è poco di quel che sta realmente incidendo su questo primo decennio di secolo, e che condizionerà il nostro futuro prossimo.

Colpa di chi ci governa? Forse.

Ma se la classe politica si perde dietro a inutili quisquilie, i media seguono a ruota tale malvezzo. Anzi, speso son proprio i mezzi d’informazione, teoricamente il “cane da guardia” della democrazia e della consapevolezza popolare, ad incentivare questa deformazione della realtà.

Se l’intento pedagogico della comunicazione di notizie, è quello di rendere partecipi le masse ai processi storici contemporanei, in Italia siamo decisamente fuori strada.

Cosa può esserci d’importante nel sapere quanti simboli padani ci sono in una scuola di provincia, o se è giusto mettere una bandiera con falce e martello in un’altra?

In che misura muta la nostra esistenza conoscere i dettagli macabri di un omicidio?

O le discussioni infinite sui tafferugli avvenuti durante una partita di calcio?

L’informazione, se vuol raggiungere intenti pedagogici, dovrebbe sintetizzare e rendere comprensibili i rischi di un euro troppo forte sul dollaro, che di questo passo sfiancherà le ultime voci positive della nostra economia, quelle provenienti dall’export.

Viviamo nel pieno di una crisi economica, e forse sarebbe più opportuno avere dettagli a riguardo di tale argomento, visto che il pettegolezzo su mezze tacche televisive non giova certo alle finanze di una famiglia media italiana.

Si stanno svolgendo le presidenziali in Brasile, una nazione che diventerà molto presto una super potenza a nostre spese. Eppure la maggior parte dei nostri connazionali pensa ancora che l’uomo più importante del pianeta sia quello che ha preso in affitto la Casa Bianca.

A chi giova tutto questo?

Temiamo di sapere già la risposta, e le motivazioni che stanno alla base di un siffatto stato di cose.

Virgilio scriveva due mila anni fa:

“Felix qui potuit rerum cognoscere causas”*

Frase che dovrebbe essere divisa araldica dell’informazione, ma che in Italia sembra più che altro una debole manifestazione d’intenti.

http://wordpress.thule-italia.net/?p=3271

18_10_10

"Liberarsi non è molto difficile. È più difficile rimanere liberi."

André Gide

giovedì 14 ottobre 2010

14_10_10

"Il diavolo ha reso tali servigi alla Chiesa, che io mi meraviglio com'esso non sia ancora stato canonizzato."

Carlo Dossi

mercoledì 13 ottobre 2010

La crisi non è alle nostre spalle (Contro In Formazione)

In Europa dal 2008 ci sono 13, 4 milioni di disoccupati in più (...)


Ci sono dei problemi, inutile negarlo. La crisi potrà pure essere passata per imprenditori “rampanti” globalizzati, o pirati finanziari, categorie umane da porre sotto un’unica parola: sanguisughe. Ma per chi con il lavoro vivee non di lavoro speculasono tempi veramente duri, ed al peggio, com’è noto, non c’è mai fine. (...)


fonte: http://wordpress.thule-italia.net/?p=3245

Brasile e Cina: quando i giganti s’incontrano (Contro In Formazione)

Cina-Brasile, ecco l’alleanza destinata a mutare il volto dell’economia globale nei prossimi 10 anni (...)

Gli Stati Uniti annaspano? Nessun problema!
L’Europa è impantanata? Nulla di che preoccuparsi! (...)

martedì 12 ottobre 2010

12_10_10

""Che cosa sarebbe l'umanità, signore, senza la donna?" "Sarebbe scarsa, signore, terribilmente scarsa.""

Mark Twain

lunedì 11 ottobre 2010

Il Padrino (Contro In Formazione)

Marcegaglia: Marchionne, solidarieta’
Storia che non fa bene ne’a Emma ne’a Confindustria ne’al Paese


GIAPPONE, 10 OTT-
‘La solidarieta’ a Marcegaglia di Confindustria e’ anche la mia:ho saputo della storia e la trovo veramente strana’,ha detto Marchionne. Il numero uno di Fiat, a Suzuka per seguire il Gp del Giappone, prima della missione a Shanghai e in Cina, commenta la notizia dei presunti dossier sul presidente di Confindustria. ‘La Marcegaglia – aggiunge Marchionne – e’ una persona che merita di meglio. E’ una storia che non fa bene a Emma, a Confindustria e all’intero Paese’.
fonte www.ansa.it


Dei dossier sulla reginetta di Confindustria non c’interessa un granché, visto trattarsi della solita guerra a colpi di letame mediatico-giudiziario, tuttavia troviamo interessante che nell’agone di tale confronto sia sceso il nume dell’industria italiana che “piace” al mondo globalizzato e alle sue regole da pendagli da forca.
Fin da subito abbiamo visto nella querelle che riguarda la presidentina Marcegaglia il chiaro tentativo di una politica, che ormai non ha più nulla da dire, di far paura in maniera subdola e paramafiosetta, modus operandi ormai in voga presso i palazzi della Repubblica italiana.
Marchionne evidentemente s’è sentito punto sul vivo, visto che ad essere colpita è stata la sua pupazzetta confindustriale. Riteniamo comunque che il nostro cinghialone in maglione nero non si lascerà certo intimidire da così poca cosa e che chiunque sia il mandante (non troppo occulto) di tale attacco, rischia di non ottenere nessun effetto desiderato.
Infatti, è poco probabile che possa essere fermato il processo di smantellamento del comparto manifatturiero nazionale, con delle semplici veline apparse sui foglietti a libro paga del Governo.
Quello che servirebbe non è l’utilizzo delle armi della politica da salotto imperante oggigiorno, che fa del pettegolezzo il suo strumento principale, ma un’azione realmente incisiva contro i patrimoni di chi, come Marchionne e la sua pupazzetta, opera ormai palesemente a discapito dell’interesse della comunità nazionale.


Gabriele Gruppo


fonte: http://wordpress.thule-italia.net/?p=3233

11_10_10

Certe azioni denotano la profonda ignoranza, ed egoismo, di chi le compie. Da qui partono le conclusioni.

10_10_10

"I tuoi peggiori nemici non sono affatto coloro che hanno un'opinione diversa dalla tua, bensì coloro che concordano con te, ma che per motivi diversi, per prudenza, prepotenza, viltà non sono in grado di professarsi di quell'opinione."

Arthur Schnitzler

giovedì 7 ottobre 2010

07_10_10

"L'attesa del piacere è essa stessa piacere."

Gotthold Ephraim Lessing

mercoledì 6 ottobre 2010

06_10_10

Dopo averlo supposto per molto tempo, ieri ho avuto la conferma: il 2009 - inizio 2010 mi ha colpito anche a livello fisico...sistemerò anche questa cosa.

martedì 5 ottobre 2010

La corsa dell'oro (Contro In Formazione)

Oro: prezzi alle stelle, riaprono caveau 

ROMA- La corsa verso nuovi record dei prezzi dell’oro spinge le banche a correre ai ripari, riaprendo i caveau chiusi negli anni ‘90. Anche se questa mattina sui mercati c’e’ stato un lieve assestamento dei prezzi, la ‘fame’ degli investitori ha spinto le quotazioni di record in record: a piacere non sono i futures sull’oro o sui metalli, ma sono i lingotti d’oro fisici. Le banche si attrezzano per un business altamente redditizio: JPMorgan ha riaperto un caveau sotterraneo a Manhattan.
fonte www.ansa.it


“Quante once d’oro servono per comprare una casa?”
La domanda non è banale in un periodo come questo, in cui il mai disprezzato “bene/rifugio” per eccellenza si sta rivalutando ad un ritmo impressionante, mese dopo mese, anno dopo anno, dall’inizio della crisi inesorabilmente.
La sua ascesa riflette l’instabilità della situazione, di un tunnel non ancora superato e che qualche abile manipolatore dei mercati cerca di sfruttare  a proprio vantaggio.
L’oro, in lingotti veri, fin dal 2008  sta macinando crescite  di valore esponenziali sì, ma silenziose, degne di un vero riservato gentiluomo d’altri tempi.
Infondo, rispetto ai giovani prodotti derivati ed ai vari mutui strutturati, il lingotto mantiene un fascino d’altri tempi e forse è per questo che piace.
Riteniamo che comunque, anche per l’oro, il rischio di servire per qualche speculazione finanziaria sia molto concreto. Ciò si potrebbe tradurre in un nuovo crack, che lascerà a terra morti e feriti. Ed allora dovranno essere trovati, o inventati, altri beni/rifugio, fino a quando si smetterà (speriamo presto) di ritenere la borsa un cardine di civiltà irrinunciabile.

Gabriele Gruppo

fonte: http://wordpress.thule-italia.net/?p=3198

lunedì 4 ottobre 2010

04_10_10

"L'interiorizzazione può divenire una fin troppo facile fuga da qualcosa che non si comprende. Tanto quanto l'esteriorizzazione fine a se stessa"
Marco Linguardo - Thule Italia

lunedì 27 settembre 2010

Mai una Norimberga per i "vincitori" della storia...

Questa lettera fu scritta dal capo dei Pellerossa Capriolo Zoppo nel 1854 al Presidente degli Stati Uniti Franklin Pirce.

Il documento qui integralmente riprodotto è senz’altro una delle più elevate espressioni di sintonia dell’uomo col creato ed esprime la ricchezza universale dei “popoli nativi”, dei veri “indigeni” di ogni luogo della terra ed è la risposta che il Capo Tribù di Duwamish inviò al Presidente degli Stati Uniti che chiedeva di acquistare la terra dei Pellerossa.


IL GRANDE CAPO A WASHINGTONCI MANDA A DIRE

Il Manifesto dei Pellerossa


"Il grande Capo che sta a Washington ci manda a dire che vuole comprare la nostra terra. Il grande Capo ci manda anche espressioni di amicizia e di buona volontà. Ciò è gentile da parte sua, poiché sappiamo che egli ha bisogno della nostra amicizia in contraccambio. Ma noi consideriamo questa offerta, perché sappiamo che se non venderemo, l’uomo bianco potrebbe venire con i fucili a prendere la nostra terra. Quello che dice il Capo Seattle, il grande Capo di Washington può considerarlo sicuro, come i nostri fratelli bianchi possono considerare sicuro il ritorno delle stagioni.

Le mie parole sono come le stelle e non tramontano. Ma come potete comprare o vendere il cielo, il colore della terra? Questa idea è strana per noi. Noi non siamo proprietari della freschezza dell’aria o dello scintillio dell’acqua: come potete comprarli da noi?

Ogni parte di questa terra è sacra al mio popolo. Ogni ago scintillante di pino, ogni spiaggia sabbiosa, ogni goccia di rugiada nei boschi oscuri, ogni insetto ronzante è sacro nella memoria e nella esperienza del mio popolo. La linfa che circola negli alberi porta le memorie dell’uomo rosso. I morti dell’uomo bianco dimenticano il paese della loro nascita quando vanno a camminare tra le stelle. Noi siamo parte della terra ed essa è parte di noi. I fiori profumati sono nostri fratelli. Il cervo, il cavallo e l’aquila sono nostri fratelli. Le creste rocciose, le essenze dei prati, il calore del corpo dei cavalli e l’uomo, tutti appartengono alla stessa famiglia. Perciò. Quando il grande Capo che sta a Washington ci manda a dire che vuole comprare la nostra terra, ci chiede molto. Egli ci manda a dire che ci riserverà un posto dove potremo vivere comodamente per conto nostro. Egli sarà nostro padre e noi saremo i suoi figli. Quindi noi considereremo la Vostra offerta di acquisto. Ma non sarà facile perché questa terra per noi è sacra. L’acqua scintillante che scorre nei torrenti e nei fiumi non è soltanto acqua ma è il sangue dei nostri antenati. Se noi vi vendiamo la terra, voi dovete ricordare che essa è sacra e dovete insegnare ai vostri figli che essa è sacra e che ogni tremolante riflesso nell’acqua limpida del lago parla di eventi e di ricordi, nella vita del mio popolo.

Il mormorio dell’acqua è la voce del padre, di mio padre. I fiumi sono i nostri fratelli ed essi saziano la nostra sete. I fiumi portano le nostre canoe e nutrono i nostri figli. Se vi vendiamo la terra, voi dovete ricordare e insegnare ai vostri figli che i fiumi sono i nostri fratelli ed anche i vostri e dovete perciò usare con i fiumi la gentilezza che userete con un fratello.

L’uomo rosso si è sempre ritirato davanti all’avanzata dell’uomo bianco, come la rugiada sulle montagne si ritira davanti al sole del mattino. Ma le ceneri dei nostri padri sono sacre. Le loro tombe sono terreno sacro e così queste colline e questi alberi. Questa porzione di terra è consacrata, per noi. Noi sappiamo che l’uomo bianco non capisce i nostri pensieri. Una porzione della terra è la stessa per lui come un’altra, perché egli è uno straniero che viene nella notte e prende dalla terra qualunque cosa gli serve. La terra non è suo fratello, ma suo nemico e quando la ha conquistata, egli si sposta, lascia le tombe dei suoi padri dietro di lui e non se ne cura. Le tombe dei suoi padri e i diritti dei suoi figli vengono dimenticati. Egli tratta sua madre, la terra e suo fratello, il cielo, come cose che possono essere comprate, sfruttate e vendute, come fossero pecore o perline colorate.

IL suo appetito divorerà la terra e lascerà dietro solo un deserto.

Non so, i nostri pensieri sono differenti dai vostri pensieri. La vista delle vostre città ferisce gli occhi dell’uomo rosso. Ma forse ciò avviene perché l’uomo rosso è un selvaggio e non capisce.

Non c’è alcun posto quieto nelle città dell’uomo bianco. Alcun posto in cui sentire lo stormire di foglie in primavera o il ronzio delle ali degli insetti. Ma forse io sono un selvaggio e non capisco. Il rumore della città ci sembra soltanto che ferisca gli orecchi. E che cosa è mai la vita, se un uomo non può ascoltare il grido solitario del succiacapre o discorsi delle rane attorno ad uno stagno di notte?

Ma io sono un uomo rosso e non capisco. L’indiano preferisce il dolce rumore del vento che soffia sulla superficie del lago o l’odore del vento stesso, pulito dalla pioggia o profumato dagli aghi di pino.

L’aria è preziosa per l’uomo rosso poiché tutte le cose partecipano dello stesso respiro.

L’uomo bianco sembra non accorgersi dell’aria che respira e come un uomo da molti giorni in agonia, egli è insensibile alla puzza.

Ma se noi vi vendiamo la nostra terra, voi dovete ricordare che l’aria è preziosa per noi e che l’aria ha lo stesso spirito della vita che essa sostiene. Il vento, che ha dato ai nostri padri il primo respiro, riceve anche il loro ultimo respiro. E il vento deve dare anche ai vostri figli lo spirito della vita. E se vi vendiamo la nostra terra, voi dovete tenerla da parte e come sacra, come un posto dove anche l’uomo bianco possa andare a gustare il vento addolcito dai fiori dei prati.

Perciò noi consideriamo l’offerta di comprare la nostra terra, ma se decideremo di accettarla, io porrò una condizione. L’uomo bianco deve trattare gli animali di questa terra come fratelli. Io sono un selvaggio e non capisco altri pensieri. Ho visto migliaia di bisonti che marcivano sulla prateria, lasciati lì dall’uomo bianco che gli aveva sparato dal treno che passava. Io sono un selvaggio e non posso capire come un cavallo di ferro sbuffante possa essere più importante del bisonte, che noi uccidiamo solo per sopravvivere.

Che cosa è l’uomo senza gli animali? Se non ce ne fossero più gli indiani morirebbero di solitudine. Perché qualunque cosa capiti agli animali presto capiterà all’uomo. Tutte le cose sono collegate.

Voi dovete insegnare ai vostri figli che il terreno sotto i loro piedi è la cenere dei nostri antenati. Affinché rispettino la terra, dite ai vostri figli che la terra è ricca delle vite del nostro popolo. Insegnate ai vostri figli quello che noi abbiamo insegnato ai nostri, che la terra è nostra madre. Qualunque cosa capita alla terra, capita anche ai figli della terra. Se gli uomini sputano sulla terra, sputano su se stessi.

Questo noi sappiamo: la terra non appartiene all’uomo, è l’uomo che appartiene alla terra. Questo noi sappiamo. Tutte le cose sono collegate, come il sangue che unisce una famiglia. Qualunque cosa capita alla terra, capita anche ai figli della terra. Non è stato l’uomo a tessere la tela della vita, egli ne è soltanto un filo. Qualunque cosa egli faccia alla tela, lo fa a se stesso. Ma noi consideriamo la vostra offerta di andare nella riserva che avete stabilita per il mio popolo. Noi vivremo per conto nostro e in pace. Importa dove spenderemo il resto dei nostri giorni.

I nostri figli hanno visto i loro padri umiliati nella sconfitta. I nostri guerrieri hanno provato la vergogna. E dopo la sconfitta, essi passano i giorni nell’ozio e contaminano i loro corpi con cibi dolci e bevande forti. Poco importa dove noi passeremo il resto dei nostri giorni: essi non saranno molti. Ancora poche ore, ancora pochi inverni, e nessuno dei figli delle grandi tribù, che una volta vivevano sulla terra e che percorrevano in piccole bande i boschi, rimarrà per piangere le tombe di un popolo, una volta potente e pieno di speranze come il vostro. Ma perché dovrei piangere la scomparsa del mio popolo? Le tribù sono fatte di uomini, niente di più. Gli uomini vanno e vengono come le onde del mare. Anche l’uomo bianco, il cui Dio cammina e parla con lui da amico a amico, non può sfuggire al destino comune.

Può darsi che siamo fratelli, dopo tutto. Vedremo.

Noi sappiamo una cosa che l’uomo bianco forse un giorno scoprirà: il nostro Dio è lo stesso Dio. Può darsi che voi ora pensiate di possederlo, come desiderate possedere la nostra terra. Ma voi non potete possederlo. Egli è il Dio dell’uomo e la sua compassione è uguale per l’uomo rosso come per l’uomo bianco. Questa terra è preziosa anche per lui. E far male alla terra è disprezzare il suo creatore. Anche gli uomini bianchi passeranno, forse prima di altre tribù. Continuate a contaminare il vostro letto e una notte soffocherete nei vostri stessi rifiuti.

Ma nel vostro sparire brillerete vividamente, bruciati dalla forza del Dio che vi portò su questa terra e per qualche scopo speciale vi diede il dominio su questa terra dell’uomo rosso. Questo destino è un mistero per noi, poiché non capiamo perché i bisonti saranno massacrati, i cavalli selvatici tutti domati, gli angoli segreti della foresta pieni dell’odore di molti uomini, la vista delle colline rovinate dai fili del telegrafo. Dov’è la boscaglia? Sparita. Dov’è l’aquila? Sparita. E che cos’è dire addio al cavallo e alla caccia? La fine della vita e l’inizio della sopravvivenza.

Noi potremmo capire se conoscessimo che cos’è che l’uomo bianco sogna, quali speranze egli descriva ai suoi figli nelle lunghe notti invernali, quali visioni egli accenda nelle loro menti, affinché essi desiderino il futuro. Ma noi siamo dei selvaggi. I sogni dell’uomo bianco ci sono nascosti. E poiché ci sono nascosti noi seguiremo i nostri pensieri.

Perciò noi considereremo l’offerta di acquistare la nostra terra. Se accetteremo sarà per assicurarci la riserva che avete promesso. Lì forse potremo vivere gli ultimi nostri giorni come desideriamo. Quando l’ultimo uomo rosso sarà scomparso dalla terra ed il suo ricordo sarà l’ombra di una nuvola che si muove sulla prateria, queste spiagge e queste foreste conserveranno ancora gli spiriti del mio popolo.

Poiché essi amano questa terra come il neonato ama il battito del cuore di sua madre. Così, se noi vi vendiamo la nostra terra, amatela come l’abbiamo amata noi. Conservate in voi la memoria della terra com’essa era quando l’avete presa e con tutta la vostra forza, con tutta la vostra capacità e con tutto il vostro cuore conservatela per i vostri figli ed amatela come Dio ci ama tutti.

Noi sappiamo una cosa, che il nostro Dio è lo stesso Dio. Questa terra è preziosa per Lui. Anche l’uomo bianco non fuggirà al destino comune. Può darsi che siamo fratelli, dopo tutto. Vedremo!"

(Capriolo Zoppo, 1854)

Gli indiani d’America vivevano riuniti in tribù in ambienti diversi: praterie, montagne, lungo i fiumi e i laghi: erano spesso nomadi e dediti alla caccia e alla pesca. Ebbero i primi contatti con gli Europei dopo che iniziarono le migrazioni di inglesi nel continente americano. A poco a poco il numero dei bianchi aumentò sempre più costringendoli a ritirarsi in zone sempre più ristrette, per i massacri che subivano ad opera degli invasori, fino ad essere confinati nelle riserve. Ma questo non impedì all'uomo bianco di continuare a sterminarli fino alla quasi estinzione. Difatti attualmente i nativi d' America sono circa 500 mila.

(fonte: http://www.facebook.com/notes/andrea-blackparade-spilotti/mai-una-norimberga-per-i-vincitori-della-storia/162979073713381 )

venerdì 24 settembre 2010

Firmitas

"La magnitudo animi si esprime, a Roma, mediante la firmitas, o fìrmitudo animi (Cicerone), cioè mediante l’”incrollabilità” di fronte alle situazioni più disperate e nelle più grandi avversità"


http://thule-italia.com/wordpress/archives/2307

martedì 21 settembre 2010

Riflessioni...

Rileggo conversazioni passate e una forte sensazione di nausea mi avvolge...
Lo schifo è all'ennesima potenza e il dolore provato ogni qual volta le menzogne sono venute alla luce è ancora vivo.
Quanto tempo ancora servirà per scrollarmi via di dosso tutta la cenere posta sulle mie ali? Quanto perchè tutto questo assuma la forma di un passato che mi lascia indifferente?
A queste domande non ho risposta, ma una cosa è certa:
l'odio maturato non verrà mai meno;
pietà, misericordia e perdono non placheranno la mia ira.

venerdì 17 settembre 2010

Il ligio adempimento al dovere di un Europarlamentare come tanti

http://www.giornalettismo.com/archives/82179/zanicchi-detto-si-vivisezione/

C'è da rimanere basiti davanti a cotanta volontaria manifestazione d' ignoranza.
Sono talmente saldi sulle loro poltrone e convinti che tutto gli sia dovuto, che questi mentecatti dichiarano con totale nonchalance di NON fare quello per cui sono pagati.

Ma la retribuzione, ben nutrita, la percepiscono senza batter ciglio...

L' Europa unita, pensata e voluta per essere forte, stabile e giusta, per eliminare le disparità e aumentare il livello di vita di tutti è affidata a burattini che delegano il loro lavoro ai cari assistenti che, verosimilmente, faranno altrettanto, mentre questioni di capitale importanza vengono trattate come piccoli e inutili problemucci da bar.

giovedì 16 settembre 2010

Il caso di Teresa Lewis

Si aprono gruppi su Facebook per ogni amenità, cerchiamo di mostrare - almeno virtualmente - che esistono italiani pensanti.

 

Sette giorni mancano all'esecuzione di Teresa Lewis, la donna mentalmente disabile colpevole di aver ingaggiato due uomini per l’assassinio di suo marito e del figliastro. Sette giorni di assordante silenzio dei media. La vita di Teresa Lewis vale di meno di quella di Sakineh Mohammadi Ashtiani?

 

http://www.facebook.com/?ref=logo#!/group.php?gid=108992709161450&ref=mf