Gran Bretagna, saltano mezzo milione di posti di lavoro
Mezzo milione di posti di lavoro. E’ il pedaggio che la Gran Bretagna  dovrà pagare per risanare il deficit pubblico. I tagli – i più  consistenti dalla fine della Seconda Guerra mondiale – sono stati  annunciati dal Cancelliere dello Scacchiere George Osborne alla Camera  dei Comuni, e prevedono di colmare in cinque anni metà del disavanzo  pubblico (156 miliardi di sterline, pari a 180 miliardi di euro).  L’altra metà sarà recuperata con l’imposizione fiscale. All’11 percento  del Pil, il deficit britannico è il più alto tra i Paesi del G7. (...)Il Governo Cameron ha varato anche per il Regno di Elisabetta II, una stretta decisa ai cordoni della borsa statale. “Austerità”, ecco la parola d’ordine che ormai circola in tutte le  cancellerie dell’Europa occidentale.
L’economia britannica è messa  parecchio male. Terziario avanzato e finanziarizzazione selvaggia sono  alla base di un fallimento inevitabile che si profila all’orizzonte.  Tutto questo a dispetto poi della favoletta, molto diffusa in Italia,  che dipinge ancora questa landa insulare, ed in particolare la sua  capitale Londra, come un buon luogo per fare attecchire rampolli italici  in cerca di fortuna. (...)
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