Dopo Pomigliano e Mirafiori il nuovo contratto investirà anche Melfi e Cassino. È quanto afferma Sergio Marchionne che sostiene che «non c’è alternativa». «Non possiamo vivere in due mondi – afferma Marchionne – Io spero che, visto l’accordo alla prova, non vorranno vivere nel secondo mondo nemmeno gli operai».
Questa Guerra dei Mondi non si sta  combattendo, come nel romanzo di Herbert George Wells, tra Marziani e  Terrestri, ma in una piccolissima porzione del pianeta Terra. Qui, tra  esseri solo esteriormente identici –  gli “M” (i Marchionne, i  Marcegaglia, i Ministri dello Stato I) e gli “O” (gli Operai) – si sta  consumando una regolamento dei conti. La sua origine si perde nella  favolosa Rivoluzione Industriale.
Gli “M” hanno sferrato l’attacco  decisivo emettendo l’ordine di sacrificare gli “O” nella catene di  montaggio. La crisi intra planetaria ne ha fornito la giustificazione.
La parola d’ordine degli “M” è: Produrre!
Produrre autoveicoli a ritmo serrato da immettere sul Mercato.
Produrre per contrastare quelli “nemici”.
Produrre per il bene comune, ma soprattutto per la sopravvivenza degli stessi esseri “M”.
In ottemperanza all’ordine in alcune  fabbriche si è ridotto agli Ominidi il fattore Orario. Non senza qualche  protesta rapidamente soffocata. Il ricatto di passare nelle fila  “nemiche” è stato più che sufficiente per far rientrare le tiepide  rivolte. “M” sarebbe, infatti, sopravvissuto mentre “O” avrebbe perso il  suo lavoro e, quindi, la capacità di sostentamento.
Il mondo degli esseri “M” sta  fagocitando una fabbrica dopo l’altra, dove un Nuovo Ordine viene  imposto agli schiavi “O” in nome del Dio Mercato. Non senza la  complicità dei “liberti” che aspirano a diventare i nuovi “M” del  futuro.
Quel che resta della Resistenza non ha guide.
Gli “O” sono allo sbando.
Il dominio degli “M” avanza…
La vittoria è vicina!
ML

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